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Consapevolezza del corpo: che immagine hai di te? Scoprilo con questo percorso e inizia a vivere meglio

Consapevolezza del corpo: che immagine hai di te? Scoprilo con questo percorso e inizia a vivere meglio

15 min
di Raffaella Rognoni

A tu per tu con il corpo

Parte da qui un percorso che ti aiuterà a porti le giuste domande, a esplorare convinzioni e pregiudizi per raggiungere una maggiore consapevolezza del tuo corpo e rimuovere gli ostacoli al raggiungimento del tuo benessere.

Un viaggio che per ogni sezione ti accompagnerà dalle convinzioni che a volte si trasformano in gabbie alla consapevolezza di quanto sia semplice il cambiamento.
In ogni mini percorso ti aiuteremo a identificare un obiettivo di orientamento e saranno consigliati alcuni esercizi.

Il tuo corpo SEI TU. Spesso trattiamo il corpo come altro da noi o lo pensiamo come qualcosa di brutto o sbagliato.

È da qui che è importante partire: “io sono il mio corpo”.

Ti faccio una domanda: "Il tuo corpo oggi ti rappresenta?"
Spesso mi sono trovata con coachee che rispondevano : “No!” .

Il corpo ci permette di manifestarci nel mondo. Durante il primo impatto gli altri vedono di noi il nostro corpo e il suo movimento.

"Come ti relazioni con il tuo corpo? Gli parli, lo ascolti, lo muovi con armonia… ?"

"Come nutri il tuo corpo?"... Si dice che ognuno è quello che mangia.

Puoi dunque incominciare da qui e SCEGLIERE come vuoi nutrire il tuo corpo ascoltandolo .

Il tuo corpo sa cosa è giusto per te.

Fidati del tuo corpo e fidati di te !

 

STEP 1 - Morbida o magra: da che parte stai?

A volte senza neanche accorgercene, ci schieriamo a favore dei pregiudizi, parteggiamo per le bionde o le more, le sneakers o i tacchi a spillo, il libro o la palestra. Allo stesso modo abbiamo convinzioni sul corpo che ci creano gabbie mentali capaci di interferire con una naturale propensione all’equilibrio. Le resistenze a un cambiamento verso un corpo più snello possono essere legate alla paura di non riconoscerci più, di tradire un nostro modo di essere che è un po’ il nostro stile di affrontare la vita. Vale la pena affrontare le nostre convinzioni per capirne le ragioni più profonde ed evitare che si comportino come pregiudizi, lasciandoci in questo caso una minore libertà di scelta.

La parola alla coach

Spesso durante sessioni di coaching mi sono sentita dire dai miei coachee: “voglio dimagrire perché se penso a me mi vedo diverso/a : ho un’altra linea, che mi permette di indossare quel tipo di abiti, ecc…

"E tu quando pensi a te … che immagine vedi di te?

Inoltre, che cosa senti quanto pensi il tuo corpo magro o quando lo pensi morbido?"

È importante notare, infatti, che ognuno di noi associa convinzioni, giudizi ed emozioni a una determinata immagine.

Alcuni considerano il corpo magro corrispondente ad atteggiamenti freddi, spigolosi, nervosi; altri lo associano a salute, benessere, attenzione alla vita e agli altri ….

Stessa cosa avviene nell’associare un corpo morbido ad atteggiamenti accoglienti, aperti per alcuni e l’esatto contrario per altri.

Non c’è una verità, c’è sempre la propria verità che corrisponde a ciò in cui crediamo.

Una frase famosa recita: “che tu creda o che non creda avrai comunque ragione", proprio per sottolineare l’importanza che le proprie convinzioni hanno sul proprio agito e di conseguenza sui risultati che si otterranno. In questo caso la credenza riguarda te, il tuo corpo.

Da dove arriva questa idea che ognuno ha di sé?

Se fai un passo indietro e ripercorri la storia della tua famiglia spesso è lì che trovi molte risposte a riguardo: le credenze spesso inconsapevolmente si tramandano attraverso le narrazioni familiari.

Un bell’esercizio può essere a tal proposito sfogliare le foto di famiglia…

"Che cosa hai scoperto di te?"

E ora ti chiedo: "Quali sono le caratteristiche del corpo che ti corrispondono e ti rappresentano, nel tuo sentire?"

Bene … dare un’immagine e un nome al corpo che sei è il primo passo per diventarlo realmente.

 

STEP 2 - Il tuo corpo è un messaggio: sei d’accordo con quello che dice?

Sapevi che il 90% della nostra comunicazione giornaliera non è legata a quello che diciamo?
Questo significa che, per quanto possiamo scegliere con attenzione le parole, chi ci è davanti è condizionato nel percepirle per il 55% da quello che viene definito il non verbale (mimica, gesti, linguaggio del corpo) e per il 38% dal paraverbale (volume, tono, ritmo). Il nostro aspetto fisico, per quanto possiamo ritenerlo una questione superficiale, è in realtà uno degli aspetti più importanti nel comunicare.

La parola alla coach

"Hai mai fatto caso al messaggio che il tuo corpo trasmette a te e agli altri?"

Ebbene sì, il tuo corpo comunica. Lo puoi notare dai ritorni degli altri e su di te puoi pensare a quanto il tuo corpo è cambiato nel corso degli anni.

"Il tuo aspetto fisico come è cambiato nel corso della tua vita?
Ci sono stati episodi specifici a segnare queste fasi di trasformazione?
Che cosa dice il tuo corpo a te?"

Ascolta!

Ci sono diversi linguaggi che il nostro corpo utilizza: ad esempio come copri il tuo corpo oggi, come ti vesti, quali colori scegli.

I colori accesi quali rosso e arancio sono i colori dell’azione; il blu è il colore della tranquillità e della sicurezza; il giallo è il color della voglia di vivere. A proposito di colori e di corpo, il colore per eccellenza che ne segna il rapporto è il marrone: "È un colore che usi?".

Poi ci sono i colori non colori: il nero - spesso nell’abbigliamento si usa perché "sfila” ed è elegante - è un colore che trasmette distanza; il bianco è invece il colore dell’apertura, difficile da portare anche perché spesso tende ad allargare la figura. "E tu quali colori usi? Come ti vesti?".

Esiste in comunicazione uno strumento chiamato la finestra di Johari che può aiutarti a capire come il rapporto con gli altri non sia sempre da dare per scontato e come esistano potenzialità tutte da scoprire.

Finestra di Johari

Zona aperta: ci sono cose che io so di me e che riesco a trasmettere agli altri. Ad esempio sono una persona generosa e leale e gli altri mi vedono affidabile. Ho una figura che esprime solidità e che rassicura.

Angolo Segreto: esistono caratteristiche note a me ma non note agli altri o note a pochi. Possono essere problemi che non voglio esibire, qualità che non ho avuto l’occasione di mostrare. Ad esempio gli altri potrebbero non conoscere la mia vena comica o magari non sospettano che la mia continua disponibilità verso tutti spesso mi stanca.

Punto Cieco: è la parte che gli altri vedono di me ma che a me sfugge. A mia insaputa gli altri potrebbero considerarmi seducente per una caratteristica del mio corpo o per il mio sguardo. Allo stesso modo le persone possono interpretare negativamente qualcosa che ritengo positivo: l’abitudine a dare consigli in buona fede potrebbe essere giudicata da qualcuno come invadenza.

Spazio ignoto: Qualcosa che è ancora in potenziale ed è sconosciuto a me al mondo esterno. Spesso chi ritrova equilibrio nel proprio corpo vede uno sguardo diverso negli altri, più disponibili ad accorgersi della sua bellezza in senso ampio. Un nuovo stile di vita può far scoprire un’ insospettata leggerezza, una gradita capacità di risolvere facilmente i problemi, un incredibile desiderio di andare in palestra…

Più aumentiamo la parte nota a noi e agli altri, più i nostri rapporti sono consapevoli, aperti e sinceri. La maggiore consapevolezza riguardo al nostro corpo (come lo vedo io, come lo vedono gli altri, come potrebbe cambiare) ci apre nuove possibilità.

 

STEP 3 - Obiettivo

Uno tra gli impegni più difficili nei processi di cambiamento è scegliere la direzione verso la quale muoversi. Per incanalare tutte le energie bisogna trovare la giusta motivazione e occorre capire cosa davvero vogliamo raggiungere. Per ricordarti come formulare un obiettivo vai qui. In questa sezione hai focalizzato la relazione tra te e il tuo corpo, ora bisogna definire meglio l’obiettivo: questo spetta solo a te, ma possono esserti utili alcune riflessioni.

 

La parola alla coach

Pensando a un tuo obiettivo nel medio termine cosa ti viene in mente?
A volte è difficile orientarsi verso una meta. Ti indico diversi sentieri: quale tra gli obiettivi che seguono potrebbe essere per te significativo?

Fiducia: nel tuo corpo e negli altri

Fidarsi del proprio corpo significa imparare ad ascoltarlo ed entrare in sintonia con lui. Fidarsi degli altri significa affidarsi all’esperienza di persone competenti e rinunciare a un po’ del nostro controllo. Se ad esempio hai riscontrato un continuo abbandono di programmi, diete, consulenze, il tuo punto debole (quindi da rafforzare) potrebbe essere la fiducia.

Riconnettere mente e corpo

Il tuo corpo non è un estraneo, è l’interfaccia” tra i tuoi pensieri, i tuoi desideri, i tuoi valori e quelli degli altri: così come il tuo mondo interiore, anche la tua parte più materiale chiede attenzione e rispetto per poter trasmettere agli altri, nel modo più efficace ed immediato, la tua unicità.

L’incontro con l’altro

Bisogna prendere coscienza che per incontrare l’altro fondamentalmente occorre:

  • riconoscere con chiarezza i tuoi valori;
  • prendere coscienza del fatto che l’amicizia (l’amore) è possibile solo tra persone libere, che hanno un progetto;
  • prendere coscienza, attraverso la comunicazione, degli interessi e delle motivazioni varie che sottostanno alle relazioni con gli altri;
  • continuamente aprirsi al gruppo e alla comunità con un atteggiamento di ricerca e di incontro.

Tutto questo ha bisogno di attenzione e delicatezza

Ognuno di noi può impegnarsi perché nella sua vita succeda qualcosa di meraviglioso: non vivere “giorno per giorno”, senza progetto, anche minimo, ma consapevoli di ogni cosa che accade e avere la capacità di dargli la giusta dimensione.

Rinunciare a pregiudizi, convinzioni e abitudini ingombranti porta a una maggiore libertà e quindi a nuovi spazi di incontro.

 

STEP 4 - Esercizi

Ti proponiamo qualche semplice esercizio per approfondire la tua consapevolezza. Possono sembrare attività troppo semplici, ma se agite hanno un forte impatto a livello profondo. Ricorda che leggere è molto diverso dal fare una cosa: è un po’ come quando si studia e ci si rende conto che le parole che pensiamo di avere in testa sono difficili da organizzare con un discorso durante l’interrogazione. Trasformare i pensieri in azioni fa la differenza.

Lo specchio

Guardati in uno specchio a grandezza naturale e descrivi (con carta e penna) come ti vedi.

Elenca quali sono:

le tue caratteristiche fisiche salienti

le espressioni tipiche del tuo volto (sorridente, dubbioso, distratto, nervoso, corrucciato, ecc.)

le posizioni del corpo e degli arti che solitamente assumi (braccia incrociate, gambe accavallate, ecc.)

Come sei? Che cosa deduci da ciò che hai scritto?

Le tue parole Elenca su due colonne cosa dici al tuo corpo:

Parole negative / Parole positive

Es. Ho le gambe grosse / ho dei bellissimi occhi verdi

"Che cosa emerge maggiormente?"

P.S. Ricorda che anche le parole che ti dici sono una forma di nutrimento per il tuo corpo e per la tua mente.

Hai deciso di trattarti bene: usa con attenzione le parole e vedrai come il tuo corpo si trasformerà!

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