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Come evitare i disturbi intestinali durante un viaggio

Come evitare i disturbi intestinali durante un viaggio

5 min
di ESI

I lunghi viaggi, l’accumulo di stress, il cambiamento repentino di fuso orario e la rottura della routine sono tutti fattori che spesso incidono negativamente sulla nostra attività intestinale, in quanto la sua regolarità è legata all'abitudine nelle attività quotidiane. Succede così che in viaggio la vita assume ritmi diversi e l’intestino spesso va in tilt.

Chi è più vulnerabile ai disturbi intestinali?

Le statistiche indicano che sono circa tra il 40% e il 60% i viaggiatori che sono colpiti da disturbi intestinali durante i viaggi. Particolarmente suscettibili sono le persone provenienti da Paesi fortemente industrializzati e dagli standard igienico-alimentari più elevati. Se poi la meta di destinazione è un Paese particolarmente caldo o contraddistinto da un basso controllo igienico alimentare, il rischio di avere disturbi intestinali aumenta. Secondo le ricerche ne soffrono maggiormente giovani adulti piuttosto che gli anziani, senza distinzioni particolari tra uomini e donne.

Come prevenire i disturbi intestinali

Ci sono delle buone norme che si possono seguire, specie se si viaggia in luoghi dalle condizioni igieniche precarie, che ci consentono di evitare la cattiva funzione intestinale.

  1. Prendere fermenti lattici: è indispensabile fare in modo che la flora batterica rimanga equilibrata, per evitare disturbi come stitichezza o diarrea. Assumere fermenti lattici aiuta a mantenere il naturale equilibrio della flora batterica intestinale.

  2. Bere solo acqua in bottiglie di plastica. L’acqua è il primo veicolo per batteri e virus, e bere acqua non confezionata può esporci sensibilmente all’attacco di agenti patogeni.

  3. Mangiare in posti sicuri. L’organismo è abituato ad una certa alimentazione, in cui è presente una determinata carica batterica. Se si viaggia in luoghi con diverse norme igieniche alimentari o con cibi che differiscono molto dalle proprie abitudini alimentari (cibi troppo speziati o cibi con ingredienti mai provati prima) la digestione può risentirne, così come di conseguenza l’attività intestinale. È importante scegliere alimenti e locali che rispettino le proprie abitudini alimentari e i propri standard igienici.

  4. Trovare una routine anche in viaggio. È importante dedicare un po’ di tempo della propria giornata al benessere dell’intestino. Anche nei viaggi più frenetici, non dimenticare che la regolarità intestinale è importante per la salute di tutto il corpo.

  5. Evitare sbalzi climatici. Non è raro che si debba viaggiare tra luoghi con climi molto differenti. Questo però può causare uno sbalzo climatico improvviso e non naturale per l’organismo. Quindi se è possibile scegliere la meta del viaggio, è meglio optare per destinazioni che non stressino l’intestino con cambi climatici repentini.

Cosa sono i fermenti lattici e la loro importanza

Spesso i disturbi intestinali si manifestano quando la flora batterica non è equilibrata. I fermenti lattici agiscono proprio per riequilibrare la flora batterica e, di conseguenza, ottimizzare il funzionamento dell’intestino, oltre che contribuire in maniera fondamentale nel metabolismo del lattosio. I fermenti lattici sono dei batteri lattici, molti dei quali sono già presenti nell’intestino, e vengono definiti probiotici in quanto non agiscono sulla flora batterica in maniera indistinta (come gli antibiotici che uccidono indistintamente tutti i batteri), ma agiscono selettivamente, non uccidendo i batteri buoni per il nostro intestino.

Gli alimenti ricchi fermenti lattici

I fermenti lattici sono quindi batteri buoni che sono naturalmente presenti nel nostro intestino, anche se in determinate condizioni è necessario aumentarne la quantità per contrastare l’azione di agenti patogeni che disturbano la nostra attività intestinale. L’alimento che ne è più ricco è sicuramente lo yogurt, ma sono presenti anche in alcuni derivati della soia, come il miso, una pasta gialla che si ottiene dalla soia gialla e tipico della cucina giapponese, oppure il tempeh, un derivato della fermentazione della soia. Altri cibi ricchi di fermenti lattici sono i crauti e il kefir, un derivato dalla fermentazione di granuli nel latte o nell’acqua.

Gli integratori naturali: un rimedio sicuro

Non sempre gli alimenti ricchi di probiotici sono a portata di mano. È consigliabile quindi fornirsi preventivamente di integratori naturali che contengono fermenti lattici. Inoltre questi integratori garantiscono una sicurezza dal punto di vista alimentare, essendo i derivati del latte, come lo yogurt, più sensibili al deterioramento da parte dei batteri.

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