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Sarcopenia rimedi: cosa può aiutare davvero il paziente fragile?

Sarcopenia rimedi: cosa può aiutare davvero il paziente fragile?

9 min
di Chiara Scolamacchia

Farmacista e specializzanda in farmacia ospedaliera

Con l’aumento dell’aspettativa di vita, cresce anche l’esigenza di preservare l’autonomia e la
qualità della vita nelle fasi più avanzate dell’età. Tra le condizioni meno visibili ma più
impattanti sulla salute dell’anziano c’è la sarcopenia, una progressiva perdita di massa e
forza muscolare
che può compromettere in modo significativo l’equilibrio, la mobilità e
l’indipendenza del paziente fragile.

Tuttavia il concetto di fragilità non necessariamente coincide con l’invecchiamento. Esistono
innumerevoli condizioni che possono provocare uno stato sarcopenico in pazienti con vere e proprie patologie, come il tumore o i disturbi alimentari.

La buona notizia? È una condizione prevenibile e in parte reversibile, soprattutto se
affrontata in modo tempestivo e con un approccio personalizzato. Alimentazione, esercizio fisico mirato e integrazione nutrizionale giocano un ruolo fondamentale – ma cosa dice
davvero la letteratura scientifica? Quali sono i rimedi per la sarcopenia che davvero funzionano? E, soprattutto, cosa può fare concretamente un professionista della salute come il farmacista per supportare il paziente fragile nella vita di tutti i giorni e nelle normali attività quotidiane?

Cos’è la sarcopenia?

Nel 1989 Rosenberg provò a dare una definizione di sarcopenia come: ‘’perdita di massa
muscolare’’. Col passare degli anni questo termine ha iniziato ad acquisire un significato più
preciso. Infatti oggi la sarcopenia è definita come la perdita sia della massa muscolare che della forza, ed è stata formalmente riconosciuta come una malattia muscolare.
La sarcopenia può essere primaria se correlata all’età e quindi all’invecchiamento oppure
può essere secondaria se associata ad altre condizioni come nei casi di patologie
oncologiche o insufficienza d’organo.

Chi è il “paziente fragile”?

Quando si parla di sarcopenia, è fondamentale capire a chi ci si sta riferendo. Il paziente
fragile non è semplicemente un anziano
: è una persona che si trova in una condizione di
vulnerabilità
clinica e funzionale, spesso legata a un equilibrio instabile tra riserve
fisiologiche ridotte, comorbidità e condizioni sociali precarie

La fragilità è un concetto multidimensionale, che può includere:

  • Declino della massa e forza muscolare
  • Malnutrizione o apporto proteico insufficiente
  • Ridotta attività fisica o immobilizzazione prolungata
  • Presenza di malattie croniche (come diabete, BPCO, scompenso cardiaco)
  • Stato infiammatorio cronico o immunosenescenza

In molti casi, la fragilità precede la disabilità conclamata ed è quindi un campanello
d’allarme cruciale da riconoscere precocemente. Il rischio è che una semplice perdita di
tono muscolare si trasformi in un circolo vizioso fatto di cadute, ospedalizzazioni ripetute,
perdita di autonomia e isolamento sociale.
Proprio per questo motivo, il ruolo dei professionisti sanitari – e del farmacista – diventa chiave nel monitorare, consigliare e indirizzare il paziente fragile verso percorsi di prevenzione e trattamento della sarcopenia, anche attraverso l’educazione a uno stile di vita più consapevole. La gestione della sarcopenia richiede un approccio sinergico e basato sull’evidenza. E’ importante agire con una combinazione di interventi nutrizionali, motori e comportamentali che, se ben personalizzati, possono migliorare in modo significativo forza, massa muscolare e funzionalità.

Strategie per rallentare la progressione della sarcopenia

Una corretta alimentazione rappresenta il primo pilastro nella prevenzione e nella gestione della sarcopenia. Le raccomandazioni attuali indicano per l’anziano un apporto proteico di almeno 1,0–1,2 g/kg di peso corporeo/die, che può arrivare fino a 1,5 g/kg/die nei soggetti fragili o con sarcopenia conclamata.

Particolare attenzione merita la qualità proteica degli alimenti che si realizza privilegiando
fonti ad alto valore biologico come latte, uova, pesce, carne magra e legumi avendo cura di alternarli tra di loro.
Tra gli aminoacidi essenziali largamente consigliati per chi soffre di sarcopenia c’è la leucina, che è essenziale per stimolare la sintesi proteica muscolare in quanto attivatore diretto del pathway mTOR. La leucina è uno dei principali attivatori del complesso mTOR (mammalian Target of Rapamycin), un regolatore chiave della crescita cellulare e della sintesi proteica. Quando la leucina entra nelle cellule muscolari, attiva direttamente mTOR, che stimola la sintesi di nuove proteine muscolari. Questo si traduce con un effetto fortemente anabolico, cioè favorisce l’accrescimento muscolare, soprattutto dopo
l’allenamento.

Questo però non è l’unico meccanismo con cui agisce la leucina. Oltre a stimolare mTOR, la
leucina è utilizzata come “mattoncino” per costruire nuove proteine. Infatti viene integrata nelle catene peptidiche durante la traduzione dell’mRNA nei ribosomi favorendo così la formazione di catene proteiche che verranno utilizzate per sintetizzare i fasci muscolari.

Oltre alla leucina, ci sono altri modulatori pro anabolici che hanno un’azione significativa sulla sintesi proteica: gli acidi grassi della serie omega 3, la vitamina D, i probiotici.

Numerosi recenti studi hanno dimostrato che gli acidi grassi omega-3 hanno un effetto anabolico sul metabolismo del muscolo scheletrico. Pertanto, l’integrazione con omega-3 PUFA potrebbe rappresentare un valido supporto nella prevenzione della sarcopenia. È stato ipotizzato che il ruolo anabolico dei PUFA omega-3 sul muscolo scheletrico sia dovuto a una riduzione delle citochine pro-infiammatorie, della miosteatosi, a un miglioramento della sensibilità all’insulina, alla stimolazione della sintesi proteica muscolare attraverso la via di segnale mTOR-p70S6k e a una diminuzione dell’emissione mitocondriale di specie reattive dell’ossigeno.

Le linee guida SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria) suggeriscono una correlazione intestino-muscolo. Infatti il microbiota intestinale potrebbe mediare la correlazione tra nutrizione e invecchiamento regolando la funzione immunitaria, il metabolismo, l’attività insulinica e l’espressione genica dell’ospite; inoltre, il microbiota intestinale è stato associato alle prestazioni fisiche dei soggetti anziani. Pertanto, una supplementazione di probiotici potrebbe essere utile per influenzare favorevolmente il microbiota intestinale nei soggetti anziani con sarcopenia. Senza movimento, nessun integratore può fare miracoli. L’attività fisica rappresenta il secondo grande pilastro nella lotta alla sarcopenia:

  • Esercizio contro-resistenza (pesi, elastici, carichi progressivi): aumenta massa muscolare e forza
  • Attività aerobica moderata: migliora il metabolismo e la resistenza
  • Esercizi di equilibrio e flessibilità: riducono il rischio di cadute

Anche in pazienti molto fragili è possibile impostare un programma graduale, supervisionato, che porti benefici evidenti in poche settimane. L’esercizio potenzia inoltre l’efficacia degli interventi nutrizionali, favorendo una migliore utilizzazione delle proteine e degli aminoacidi
ingeriti.

Conclusioni

La sarcopenia può sembrare un nemico silenzioso, ma non è invincibile. Con le giuste strategie – un’alimentazione equilibrata, un’attività fisica adeguata e, quando necessario, un supporto nutrizionale mirato – è possibile rallentarne la progressione, contrastarne gli effetti e, in alcuni casi, migliorare significativamente la funzionalità muscolare. È importante ricordare che la sarcopenia è una malattia riconosciuta, e come tale va affrontata in modo integrato. Gli integratori alimentari non rappresentano una cura, ma possono essere utili come parte di un piano complessivo, soprattutto nei casi in cui l’alimentazione da sola non sia sufficiente a soddisfare i fabbisogni nutrizionali.

In questo percorso, il farmacista gioca un ruolo fondamentale: è una figura vicina al cittadino, facilmente accessibile, e spesso è il primo punto di ascolto per chi si trova ad affrontare i primi segnali di fragilità. Con consigli pratici, suggerimenti su integratori efficaci e un dialogo costante, può davvero fare la differenza nella vita di chi è più vulnerabile. Parlare di sarcopenia, quindi, non significa solo parlare di muscoli, ma di benessere, autonomia e qualità della vita. Parla con il tuo medico o farmacista di fiducia: saprà consigliarti gli integratori più adatti alle tue esigenze, suggerirti piccoli cambiamenti nello stile di vita e aiutarti a scegliere con consapevolezza.

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