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Benessere psicofisico: l’importanza della corretta postura

Benessere psicofisico: l’importanza della corretta postura

8 min
di Samuele Viotti

La prossima volta che usciremo per strada proviamo a dirigere l’attenzione alla gente che incontreremo: noteremo in questo modo che ogni persona avrà una postura differente dall’altra. Vedremo con ogni probabilità persone ingobbite con la testa piegata verso il basso, altre che cammineranno a gambe flesse trascinando i piedi, altre invece con le spalle belle aperte ed il mento alto. Postura e benessere psicofisico sono quindi correlati.

Il sistema di equilibrio del nostro corpo è costantemente alla ricerca della migliore posizione rispetto alle forze esterne che lo sbilanciano ed al centro di gravità terrestre, anche quando non ce ne rendiamo conto. La postura che manteniamo per più tempo durante le nostre giornate sarà quella primaria dato che i muscoli si adatteranno contraendosi e rilassandosi inconsciamente per mantenerla, modificando di conseguenza la posizione delle ossa e delle articolazioni.

Possiamo definire la postura come la posizione che il nostro corpo ritiene più idonea utilizzare al fine di essere in armonia con la forza di gravità e che sia oltretutto la meno dispendiosa possibile dal punto di vista energetico. Da quando ci alziamo la mattina sino a quando andiamo a coricarci la sera la nostra postura cambia e si adatta modificandosi anche più di venti volte al fine di mantenere il nostro equilibrio, sia che ci troviamo in posizione eretta, statica o in movimento, in posizione seduta oppure sdraiati.

Quali sono i meccanismi fisiologici che regolano la postura?

Dal punto di vista biomeccanico il nostro equilibrio è controllato dal cosiddetto sistema vestibolare che ci permette di interagire con l'ambiente esterno in armonia con la forza di gravità. Questo apparato anatomico si trova a livello dell’orecchio interno ed è collegato a vari centri nervosi motori che controllano determinati muscoli, garantendo il mantenimento dell’equilibrio e la posizione ideale.

A seconda dei movimenti del capo l’apparato vestibolare agisce in modo diverso: quando effettuiamo dei movimenti rotatori si attivano i canali circolari e al contrario, se si compiono movimenti lineari saranno utricolo e sacculo a fornire gli stimoli conseguenti al nostro sistema nervoso. Dal labirinto vengono invece, inviate informazioni circa le caratteristiche di accelerazione e velocità della testa nello spazio. Questi dati circa il suo spostamento sono anch’essi essenziali per il corretto mantenimento dell’equilibrio.

L’area cerebrale che acquisisce ed elabora tutti i feedback che arrivano dalle vie vestibolari è il lobo dell’insula. Da questa porzione anatomica partono alcune fibre che arrivano ai nuclei del bulbo cerebrale e da questi al cervelletto. Qui vengono infine, elaborate tutte le risposte motorie necessarie al controllo inconscio ed automatico grazie all’attivazione dei vari muscoli scheletrici.

La postura però, non è solamente una questione unicamente fisiologica. Nella sua regolazione vengono a concorrere anche altri fattori, specificatamente emotivi, psicologici e relazionali. I comandi che giungono ai muscoli scheletrici infatti, sono anche legati a stimoli mentali concordanti con l’emozione e lo stato d’animo che proviamo al momento e nel contesto con cui interagiamo.

Di conseguenza emozioni prevalentemente legate alla sensazione di pericolo avranno un impatto ben specifico sul nostro benessere psicofisico. La nostra postura e attivazione muscolare saranno ben diversi quando siamo rilassati a osservare un bel tramonto. Oppure di fronte a un pubblico in attesa del nostro discorso. O ancora quando chiacchieriamo insieme agli amici durante un aperitivo informale.

In che modo la postura influenza il benessere psicofisico?

Ora sappiamo quindi, che la postura è anche legata a fattori emotivi. Questi attivano specifiche aree cerebrali che andranno a influenzare l’attivazione di determinati muscoli aventi la funzione di adattarsi agli stimoli emotivi percepiti. Ad ogni emozione corrisponde un’attivazione muscolare specifica che seguirà schemi ben precisi ereditati dai nostri antichi progenitori.

La paura chiuderà le spalle in avanti e abbasserà la testa per renderci meno visibili a eventuali predatori. La rabbia al contrario aprirà il petto e alzerà la testa per renderci visibilmente più grandi e aggressivi e poter contrastare un pericolo. La gioia farà esplodere una cascata di ormoni e neurotrasmettitori che bilanceranno il nostro sistema endocrino rilassando le aree muscolari più contratte. E così via.

Le emozioni più frequentemente provate durante l’arco della giornata avranno un'influenza a livello della contrazione e decontrazione muscolare delle aree correlate. Inoltre, ne modificheranno anche il trofismo nello stesso modo con il quale un allenamento fisico continuativo stimolerà la crescita di determinate aree muscolari.
La particolarità di questo sistema di adattamento è che a lungo termine diventerà inconscio e alimenterà in parallelo l’emozione conseguente. La postura così modificata influenzerà a sua volta la medesima emozione, in un circolo vizioso che alla fine potrebbe divenire disfunzionale.

Per favorire quindi il benessere psicofisico sarà necessario agire sulle componenti muscolari, alimentari ed emotive modificandole in maniera completa e sinergica. I cambiamenti ottenuti agendo solamente su di uno dei fattori non saranno duraturi e completi.

Come agire al meglio per favorire il proprio benessere psicofisico?

Il primo passo sarà quello di diventare più consapevoli della postura e dei suoi legami con le emozioni durante i diversi momenti della giornata. Occorrerà correggerla in maniera volontaria fino a farla diventare spontanea e naturale grazie alla ripetizione. In secondo luogo bisognerà agire attraverso esercizi fisici specifici. Questi andranno a potenziare i muscoli indeboliti da anni di posture scorrette ricreando un corretto equilibrio dal punto di vista prettamente strutturale.

Infine, a livello alimentare bisognerà modificare le abitudini ricercando cibi ricchi di nutrienti utili a migliorare l’umore. Oltre a integrare con prodotti che aiutino a raggiungere il benessere psicofisico. Come il meraviglioso ginseng perfetto per ritrovare serenità e riequilibrare l’aspetto emotivo grazie alle sue proprietà capaci di abbassare i livelli di cortisolo.

Una formula mista di aminoacidi condizionatamente essenziali ed elettroliti sarà utilissima per contrastare l’esaurimento psicofisico causato da eventuali pensieri negativi. Per terminare, un immancabile multivitaminico e multiminerale correttamente bilanciato con tutti i micronutrienti ci permetterà di assumere tutti quegli elementi così utili e fondamentali all’equilibrio fisiologico e al nostro benessere psicofisico quotidiano.

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